Considerava il suo lavoro un privilegio – Jole Pia Ambrosone – III A

Come molte ragazze ho I’abitudine di sfogarmi col mio diario anche perché amo scrivere e con la penna mi sfogo e si placano i dolori.

 

Caro diario,

eccomi qui pronta a scriverti e a raccontarti nuove esperienze.

Oggi però quello che sto per dirti non sarà né felice né divertente poiché ieri è successo un evento che ha spiazzato un po’ tutti. Sicuramente hai già capito che sto parlando della morte, poiché è la cosa peggiore che può accadere, mala,vittima, non era una persona qualunque, era un uomo diverso, speciale, unico. Sto parlando del mio dirigente scolastico, Elio Parziale.

Lui aveva qualcosa di diverso nel suo modo di fare, era sempre sorridente, solare con tutti, aveva un “potere”, quello di farsi rispettare da tutti gli alunni, anche dai più vivaci senza incutere paura. Io non so come facesse, ma questo lo rendeva insuperabile. Ci teneva a noi e questo ce lo palesava col suo comportamento. Se ad esempio a scuola c’era un ragazzo che aveva bisogno di sentirsi importante, lui lo prendeva per mano e gli faceva fare il giro della scuola facendolo sentire il suo piccolo aiutante. cosa che gli ho visto fare in occasione dei colloqui

Una volta ci disse che il suo lavoro lo considerava un privilegio perché gli dava occasione di stare con i bambini e i ragazzi, la nuova generazione e ciò lo rinnovava nei pensieri e nelle azioni.

Io, sfortunatamente, non ho avuto modo di conoscerlo molto bene, perché, come già sai , sono entrata a far parte di questa scuola soltanto un anno fa, ma i miei amici mi hanno sempre detto che era un dirigente d’oro. In effetti in quel poco tempo che ho passato insieme a lui ho potuto costatare che era davvero una persona capace di ascoltare e ha sprecato fino alle ultime sue energie per noi, per la scuola, per la sua scuola. Perché, caro diario, parliamoci chiaramente, oggi siamo quel che siamo solo e soltanto grazie a lui, perché un Dirigente è colui che dà l’esempio, segna la strada.

Lui si è rimboccato le maniche e si è dato da fare, ha pensato a noi, alla nostra sicurezza, al modo per rendere più tecnologico e moderno I’insegnamento, al modo per soddisfare tutti i nostri bisogni.

Quando penso che non c’è più sto male perché la sua morte è stata inaspettata, però por penso, consolandomi, che alla fine anche lassù era indispensabile una persona come lui, un dirigente doc, un angelo che mettesse ordine e sapesse pianificare.

Dal canto nostro continueremo a farlo vivere nei nostri pensieri e nel nostro cuore.

Buonanotte caro diario vado a letto triste perché oggi abbiamo perduto un uomo buono.

La tua piccola Jole.

Jole Pia Ambrosone

III A, Scuola primaria di secondo grado “Raffaele Masi”, Atripalda (AV)

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