La mia maestra di italiano della scuola elementare – Felice Ziviello – III B

La scuola elementare è il primo impatto con il mondo della scuola,
passare dalla famiglia ad un ambiente estraneo a volte può essere difficile.
Ero un bambino molto timido e dalle lacrime facili, anche un semplice richiamo mi creava disagio.
Alcune maestre non si erano rese conto di questo mio problema e venivo considerato uno a cui non piaceva la scuola.
Fortunatamente la maestra di italiano intuì i miei disagi e con modi gentili e garbati incominciò a prestarmi attenzione, all’inizio mi chiedeva come andava a casa, per capire se avessi dei problemi con i miei genitori.
Pian piano i nostri dialoghi diventarono sempre più amichevoli, lei mi parlava dei suoi figli e mi incitava per darmi coraggio e la forza di superare la mia timidezza.
Sapendo che a scuola avrei trovato oltre ad una maestra, una mamma e un’ amica, andavo a scuola in modo più sereno e incominciai a sentirmi più sicuro.
Alternava lo studio con colloqui con noi bambini e affrontava insieme a noi i nostri piccoli problemi.
Grazie al suo impegno sono riuscito a superare la mia timidezza ed ho capito che in ognuno di noi c’è una grande forza: la volontà.
Desidererei che ogni professore fosse prima un genitore e che guardasse i propri alunni come figli e riuscisse a capire quando un alunno ha problemi senza limitarsi a giudicarli con un semplice voto.

Felice Ziviello
III B, Scuola primaria di secondo grado “Raffaele Masi”, Atripalda (AV)