Memorie di un uomo indimenticabile – Luis Davide Gentile – III

Nella nostra vita saremo scossi emotivamente o, profondamente condizionati, dal carattere positivo che ha una persona nei nostri confronti. La sensibilità, il coraggio, la dimestichezza usata per risolvere o talvolta per controllare alcune situazioni sfavorevoli, sono solo alcuni punti del carattere di una persona che ci possono colpire e che ,automaticamente, ci portano cambiare alcuni aspetti del nostro. Per fortuna nel mondo ci sono persone che non possono essere ignorate e che certamente entreranno nella nostra mente, arrivando anche a scolpire il nostro pensiero secondo i loro ideali. Faceva, anzi, farà sempre parte di questa categoria di persone speciali il mio preside ELIO PARZIALE. Inutile fare presentazioni poiché una persona, speciale come lui, nella mia piccola cittadina, non si trovava motto spesso e di certo non passava inosservata tra gli abitanti del paese. Spiccava fra tutti, non solo per la sua mansione lavorativa, che lo vedeva sempre a stretto contatto con gli studenti, ma anche per l’impegno che impiegava nel suo lavoro. Era sempre presente e puntuale a scuola, disponibile in qualsiasi momento, pronto a risolvere i problemi di chi si rivolgeva a lui. La particolarità che però lo faceva brillare e che lo distingueva, era il suo impagabile amore per gli studenti portandolo a tenere a cuore tutte le nostre esigenze. Proprio per questa ragione lo consideravamo tutti come un nonno più che come un preside. Non dimenticherò mai le visite che faceva nella scuola durante la mattinata per accertarsi che tutto andasse per il meglio.
Ricordo la sua voce autoritaria ma, al contempo, serena e rassicurante che ci incitava a dare sempre il massimo nello studio e ci chiedeva di non arrenderci mai nella nostra vita, qualunque fosse stata la difficoltà che ci si presentava davanti. Indimenticabili sono anche le sue amichevoli carezze, difatti, quando entrava in classe, domandando come si stessero svolgendo gli studi, mi accarezzava dolcemente la testa, spettinandomi tutti i capelli e rendendoli ancora più scompigliati di quanto non lo fossero già stati. Esemplare quando nelle mattine in cui, dopo un diverbio tra due compagni, si presentava in classe pronto ad ascoltare la vicenda raccontata dai due “protagonisti” del litigio, esortandoli a far pace e senza prendere drastici provvedimenti, chiedeva alla classe di non farsi più chiamare per disagi del genere. Nonostante il suo malumore per l’accaduto, non ci lasciava se non salutandoci come era solito fare, educatamente. Sono queste alcune delle dimostrazioni più grandi del suo infinito affetto per noi ragazzi, gesti nobili che non moriranno mai, anzi, resteranno sempre vivi nelle nostre menti e per questo motivo lo ricordiamo e lo ricorderemo sempre come “l’eroe dei giovani”. Un anno è ormai trascorso da quando il suo ricordo echeggia nei nostri cuori, da quel tremendo lunedì 4 gennaio 2015, giorno in cui i suoi occhi si sono chiusi, smettendo di vegliare su di noi, per riaprirsi in quel luogo dove solo agli angeli è permesso entrare e lì dove poter continuare ciò che nella sua vita terrena gli piaceva tanto fare, “essere accanto ai giovani”. In quella fatidica sera, in uno dei momenti più belli e sereni della sua vita, il suo cuore ha cessato di battere. Tutti siamo stati travolti da un velo di tristezza ed angoscia, come lo spettacolo al quale si assiste dopo un violento uragano. Con lui è sparito anche un pezzo del nostro cuore, un frammento che era, come lui, insostituibile e che nessuno ci restituirà mai. Tutti sono stati informati sulla disgrazia difatti la notizia, si è diffusa rapidamente da persona a persona, imprimendo nelle nostre menti e nella nostra anima, ora più cupa che mai, una sola emozione, la pura tristezza. I cuori di tutta la città di Atripalda si sono rattristiti all’unisono, restando tali per svariati minuti,o addirittura per diverse ore, raggelati dalla terribile verità. Fino agli ultimi secondi abbiamo sperato in uno scherzo, un terribile scherzo, magari per convincerci del contrario, magari per estrema debolezza e per prepararci al peggio. Alla fine, però, siamo dovuti andare in contro alla realtà, guardare in faccia al destino ed affrontarlo, forse contro voglia, impreparati anche solo all’idea che quel giorno una persona unica ed insostituibile era scomparsa. Resterà nel nostro animo, nel nostro cuore e nella nostra mente in eterno poiché, fin quando ci sarà anche solo un uomo a ricordarlo e a replicare le sue azioni, la sua anima non ci abbandonerà mai.
MUORE DAVVERO SOLO QUELLO CHE SI DIMENTICA!
Sei sempre nel mio cuore!
Il tuo alunno
Luis Davide Gentile
Scuola primaria di secondo grado “Raffaele Masi”, Atripalda (AV)